Ci sono tante cose che in questi 3 mesi che vanno a terminare ogni anno, mi mancano da morire.
Settembre che il mese degli inizi per me è la fine della vita, quella giovane vita di mio nipote.
Ottobre è la fine delle tradizioni perché la nonna bis vi è nata ma ahimè non c’è dal 2016
Novembre mi toglie il fare gli auguri a lui, il mio primo nipote.
Dicembre unisce tante sedie vuote intorno al tavolo della festa.
Oggi ho cucinato per me una torta salata unendo nord, salsiccia e sud cavolfiore e mozzarella
Mi è più semplice unire le mancanze alle tradizioni. Per celebrare e rendere omaggio a quel che c’è stato di più caro e ora è solo nel cuore, nella testa e perché no… nei sapori.
Sono sapori amari di rimpianto per quel che avrebbe potuto ancora accadere. Ma dolci di passioni per ciò che c’è stato.
Mi hanno detto che un proverbio indiano dice che scegliamo noi quando morire prima di scendere sulla terra. Questo mi aiuta molto
Ma questi mesi sono davvero duri per cui mi metto ai fornelli e tra una lacrima ad un sorriso ricordo tutto, ricordo tutti


La prima è una pitta di patate con ripieno di cipolla capperi olive in un soffritto di acciuga e un paio di cucchiai di sugo
La seconda è una torta salata con cavolo giallo salsiccia e mozzarella.
Mi sfogo la tensione tagliando le cipolle, così se piango sappiamo a chi dare la colpa.
Notte condomini.
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